Produrre vino in Liguria é un esercizio di volontà e tenacia, che mette a dura prova la resistenza fisica e mentale di chi lavora la terra in quelle difficili condizioni. Spese tutte le energie per la vigna, solo i più resilienti e appassionati riescono a concentrarsi per produrre vini di elevata qualità.
Passione é la prima sensazione che esce da questo vino. Un vino che ti rapisce con la sua energia, non potenza estrema, un’energia di fondo, come i bassi che suonano da una cassa, che ti entrano nel sangue e danno ritmo al momento, ti fanno sentire bene.
Arriva deciso al naso, con un bouquet ricco di piccoli frutti rossi molto maturi, senza profumi prepotenti che vogliano prevaricarne altri, e in bocca riempie il palato, avvolgendolo in maniera decisa ma, anche qui, senza spigolature fastidiose. Il finale è lungo e un’acidità perfettamente integrata lascia la bocca pronta per un altro assaggio.
Maturato in barrique di rovere francese per 6 mesi, seguiti da 3 mesi in bottiglia, questo 2019 – con l’etichetta rinnovata e di sicuro impatto – é un piacere già ora e non deluderà nemmeno nei prossimi anni.
Se ne avete una sola bottiglia, non portatelo a casa di amici per una cena (beh, quando si potrà…), gustatevelo in pochissimi, sul divano o davanti al camino, accompagnato da tapas di carne o crostini di fegatini, perché in questo caso il protagonista dovrà essere lui. Oppure fatene scorta!